| http://www.teknemedia.net/news/dettaglio_news.html?newsId=4597 GALLERIA 9 VIA DELLA VETRINA AMIGDALA-TRACCE DI EMOZIONI Apre il 10.12.2003 Chiude il 14.02.2004 Via della Vetrina 9 Roma (rm) elisabettagiovagnoni@libero.it MARIA MARTINELLI GIUSEPPE VERGA AMIGDALA. TRACCE DI EMOZIONI Dal 10 dicembre al 14 febbraio 2004 la galleria presenterà per la prima volta a Roma i lavori di due giovani artisti pugliesi: Maria Martinelli e Giuseppe Verga. Lenigmatico titolo della mostra (lamigdala è la zona del cervello che attiva la memoria emotiva) è stato volutamente scelto dai due artisti come chiaro riferimento a ciò che accomuna la loro ricerca artistica orientata, seppur con mezzi tecnici distinti, sul funzionamento della memoria. Nei suoi lavori fotografici (elaborati in digitale dopo aver scattato la foto, stampati al plotter su tela e completati con olio, matita e carboncino) Maria Martinelli trasforma la realtà in surrealtà. Attraverso il processo di elaborazione digitale dello scatto fotografico lartista movimenta, ribalta, moltiplica e colora particolari delle immagini che ha scelto di evidenziare. Con il movimento inteso anche come processo di moltiplicazione, materializzazione e smaterializzazione di unimmagine o meglio, di elementi dellimmagine crea diverse copie dello stesso soggetto attraverso cui suggerire altri suoi modi di essere, quindi altri aspetti, altre dimensioni e possibilità della sua vita. Ribaltando le immagini, induce uno stato di straniamento nello spettatore, che viene confuso dal fatto che limmagine è capovolta. Con il colore infine, evidenzia ciò che prende corpo a poco a poco alludendo in tal caso semplicemente al venir fuori, al nascere, al manifestarsi altre volte invece, lo usa per attirare lattenzione su parti dellimmagine generalmente in rapporto tra loro. Con le sue opere Maria Martinelli realizza una sorta d diario di viaggio nel quale la foto permette non tanto di ricordare momenti passati quanto piuttosto di vedere cose che forse, al momento dello scatto, locchio aveva registrato prima del cervello. Nelle tele di Giuseppe Verga foto-ricordo, illustrazioni, santini e scene di processioni rituali, si mischiano, come in un puzzle, in una composizione modulare (a riquadri in numero apri, da due in su) con personaggi del fumetto, scene underground e di vita notturna, icone prelevate dal linguaggio visivo del computer, graffiti urbani, brani da cover musicali. Il trasferimento sulla tela di queste immagini mnemoniche tratte dal suo database interioreavviene senza selezione di sorta e lunione si compie unicamente attraverso la tecnica. Giuseppe Verga lavora ad olio su fondi beige di cotone non trattato per simulare il virato seppia delle foto depoca e con la pennellata sbiadisce i contorni e propone solo un accenno di definizione fino ad ottenere unimmagine che risulta volutamente sfocata e imprecisa, smaterializzata come spesso accade alle immagini del nostro archivio mentale, difficili da recuperare interamente. Nei suoi quadri la luce è generatrice di immagini della memoria fisica e il bagliore del bianco che si contrappone talora al nero assoluto, un azzeramento visivo che funziona come pausa. Si ripete poi nuovamente per enfatizzare i vissuti, storie singolari solo nei ricordi intimo ma terribilmente comuni o sovrapponibili. Attraverso la sua pittura Giuseppe Verga libera la memoria colonizzata di ricordi, immagini e suoni. INAUGURAZIONE: mercoledì 10 dicembre 2003 ore 18h DURATA: fino al 14 febbraio 2003 ORARI: dal martedì al sabato dalle 16h alle 19h30 la mattina per appuntamento | |